
Il nostro progetto ha come obiettivo quello di favorire lo scambio di buone prassi nell’ambito del turismo sostenibile e di implementare le iniziative dei rispettivi territori che si stanno da qualche tempo sviluppando.
Fra le tante attività di cui ci stiamo occupando con questo interessante progetto sostenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna con la Legge n. 19/96 vi è anche la promozione di due territori quello del Dahar in Tunisia e quello della Trexenta in Sardegna.
Alcuni anni fa è stato istituito in Tunisia un Geo sito assai importante: Dahar che si colloca al Sud fra i Governatorati di Medenine e Tataouine. Questo sito meriterebbe un riconoscimento dell’UNESCO e per tale motivo Il Geo Parco della Sardegna, già sito UNESCO, ha manifestato la volontà di collaborare per il pieno riconoscimento di questo fantastico Geo sito della Tunisia.
Vi sono infatti molte affinità e similitudini che rendono sotto certi aspetti queste aree assai più vicine di quanto le carte possano indicare. Peraltro il distacco della placca africana da quella europea è avvenuto in tempi relativamente recenti, ovvero nel Giurassico medio (170-160 milioni di anni fa) quando iniziò un nuovo ciclo di rifting. Infatti si aprì l’oceano Ligure-piemontese e l’Europa si separò dall’Africa. Il rifting è un processo di sprofondamento di una porzione di crosta terrestre a causa delle tensioni generate dalla risalita di magma nel mantello. Tale risalita genera forze che “stirano” la crosta terrestre, che si frattura. Il processo di rifting generalmente precede la formazione degli oceani ed è accompagnato da vulcanismo.
La Trexenta di contro possiede dei fertilissimi territori che in tempi remoti erano talmente importanti da essere definiti come uno dei Granai di Roma. Del resto le testimonianze archeologiche emerse nel suo territorio confermano la radicata frequentazione di differenti popoli nel corso di diversi millenni. Ma già dal neolitico emergono significative presenze avvalorate dalle importanti scoperte archeologiche che si sono avute: dalla famosa dea Madre di Turriga alla necropoli di Monte Luna, dalle Domus de Janas di Pimentel, al villaggio nuragico di Piscu presso il Comune di Suelli.
La cultura e la tradizione cerearicola e la produzione del pane e quella legata alla coltivazione degli ulivi e alla trasformazioni in olio delle olive rappresentano un altro punto in comune fra la Sardegna del centro sud e la Tunisia del sud. Vi sono inoltre forti legami che sono riferiti alla raccolta dell’acqua piovana e alla gestione dei corsi d’acqua, con la realizzazione di piccoli bacini e terrazzamenti per la coltivazione. In altre parole i mondi rurali della Trexenta e della Tunisia del Sud non sono così distanti basta conoscerli e saperli apprezzare. Infattirecandisi a Ortacesus presso il locale museo del grano è possibile toccare con mano e verificare quante affinità vi siano fra le nostre rispettive culture che alla luce dei fatti non sono tanto diverse e lontane.
La foto è stata scattata presso il Geo Museo di Ghomrassen (Tataouine) in occasione della recente visita della delegazione della Sardegna in Tunisia.